Dopo il successo della grande mostra sull’icona dell'arte americana del XX Secolo Georgia O’Keeffe, la Fondazione Roma offre al pubblico un’inedita esposizione intitolata Sculture dalle Collezioni Santarelli e Zeri, dedicata a due grandi esponenti del collezionismo italiano, Federico Zeri, celeberrimo critico d’arte, e la famiglia Santarelli. Promossa dalla Fondazione Roma, la mostra è organizzata dalla Fondazione Roma - Arte - Musei con Arthemisia Group, in collaborazione con la Fondazione Dino ed Ernesta Santarelli, e sarà ospitata nelle sale del Museo Fondazione Roma, Palazzo Sciarra, dal 14 aprile all’1 luglio 2012. | Scultore romano del II secolo d.C. (busto), Torso femminile e testa di Dioniso, marmo bianco statuario (testa), porfido egiziano (torso), cm 82 (testa e torso) x 70 x 40, Roma, Fondazione Dino ed Ernesta Santarelli, Foto Giuseppe Schiavinotto |
La mostra Sculture dalle Collezioni Santarelli e Zeri, a cura di Andrea G. De Marchi e con la consulenza scientifica di Dario Del Bufalo, presenta in prevalenza statue, grandi frammenti lapidei e bassorilievi dall’antichità all’epoca barocca. Le opere, in gran parte accessibili per la prima volta al pubblico in questa occasione, rappresentano gli interessi sulla scultura di Federico Zeri, condivisi dalla Fondazione Santarelli istituita dai figli nel ricordo dei genitori Dino ed Ernesta Santarelli. Il nucleo fondativo di quest'ultima raccolta e le aggiunte successive evidenziano un'intelligente linea strategica indirizzata su una produzione artistica fino a pochi anni fa assai sottostimata. La cospicua quantità di pezzi va dai reperti archeologici sino al ‘700, con un particolare interesse rivolto ai marmi colorati e alla storia di Roma. Di inestimabile valore storico, artistico e filologico sono le opere provenienti dal lascito del grande Federico Zeri (Roma, 12 agosto 1921 - Mentana, 5 ottobre 1998), che il critico accumulò nell’arco della sua vita, senza mai disporre di grandi mezzi economici – come egli stesso raccontava – ma seguendo la propria curiosità e ricercando sempre la qualità, assistito da un’eccezionale competenza tecnica e da una notevole dimestichezza nel commercio dell’arte. L'occasione consente inoltre interessanti considerazioni sulla figura di quello che è stato probabilmente lo studioso d'arte figurativa più insigne dalla metà del XX secolo in poi. L’evento riunisce pezzi lapidei cercando di raccontare aspetti dello stile, dei soggetti e dei materiali della scultura, attraverso una selezione compiuta fra le due raccolte. L’esposizione mette in evidenza le affinità e le differenze che esse esprimono, permettendo qualche cenno sui vari approcci del collezionista nei confronti dell’opera da acquisire. Novità assoluta è l’illuminazione di alcuni pezzi, dinamica, proveniente da punti differenti. Si potranno così apprezzare meglio la qualità dei materiali e le tecniche scultoree delle superfici, nonché i volumi in gioco. In ultimo è allestito lungo il percorso di mostra Lo studio dello scultore, dove viene ricostruita la bottega di uno scultore, dotata dei vari strumenti e dei materiali di lavoro, per fornire al visitatore un'idea concreta delle tecniche esecutive. All’interno della stanza sono stati collocati lavori dei due celebri falsari romani della prima metà del Novecento: Gildo Pedrazzoni e Alceo Dossena. -------------------------------------------------------------------------------- Ufficio Stampa Arthemisia Group